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In Svizzera l’omofobia diventa reato come il razzismo: la battaglia è vinta

Adesso è ufficiale: in Svizzera l’omofobia è reato e verrà punita a norma di legge come il razzismo. Le sanzioni sono molto pesanti.

Dopo lunghe battaglie finalmente anche la Svizzera sferra un colpo molto importante contro l’omofobia: il referendum che è stato svolto nel paese elvetico ha ufficialmente approvato, con il 63% di voti favorevoli, il fatto che discriminare le persone basandosi sul loro orientamento sessuale è reato. Tutto questo si è tramutato in una proposta di legge per tutelare i diritti della comunità Lgbt. La battaglia finalmente è stata vinta: ecco che cosa cambia.

Omofobia è reato in Svizzera: le sanzioni

In Svizzera l’omofobia sarà considerata reato e sarà perseguita a norma di legge seguendo tutte le disposizioni del codice penale e penale militare come già oggi accade per gli episodi di discriminazione ed incitamento all’odio a causa della razza, della propria etnia o religione.

Le pene, stando alle notizie che riporta Tpi, saranno pesanti: si rischia fino a tre anni di carcere o, in caso contrario, un’ammenda pecuniaria molto elevata.

Omofobia
Fonte immagine: https://www.instagram.com/pride

Quello che è accaduto quest’oggi sembra essere una vera e propria rivoluzione che, in Europa, potrebbe essere seguita da tanti altri paesi, i quali vorranno tutelare i diritti della comunità di lesbiche, omosessuali e bisessuali.

Come ha dichiarato Salome Zimmermann, co-presidente dell’Organizzazione svizzera che ha promosso questo referendum insieme al parlamentare socialista Mathias Reynard, questo è stato un vero e proprio successo che non ha solamente difeso e tutelato i diritti di questa comunità, ma anche e soprattutto di tutte le minoranze.

Lotta contro l’omofobia in Svizzera: che cosa cambia concretamente?

In molti si chiedono che cosa, concretamente, cambierà da oggi in Svizzera. La nuova norma, infatti, punirà qualsiasi tipo di offesa pubblica o una discriminazione che abbia alla base l’orientamento sessuale o l’incitamento all’odio.

Tutto questo, però, ha alcune limitazioni: sono esclusi, infatti, tutti gli ambiti di natura familiare e tra gruppi di amici. Chissà se anche in Italia si muoverà qualcosa in tal senso: di certo, un messaggio molto importante è stato mandato, ad esempio, sul palco del Festival di Sanremo 2020 da parte di Achille Lauro.

Fonte Foto: https://pixabay.com/it/photos/orgoglio-pride-day-arcobaleno-4281709/

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ultimo aggiornamento: 13 Febbraio 2020 10:51

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